08 Aprile 2024

DISPUTA SULLE PROPRIETA' DELLE CASE POPOLARI DI SOCCAVO-TRAIANO.

CHI È IL REALE INTERLOCUTORE?

LA STORIA COMINCIA DA LONTANO

" PIANO MARSHAL"

L’Italia, a seguito della seconda guerra mondiale versava in gravi condizioni. Dilagava la disoccupazione, vi era carenza di alloggi, e in generale l’economia era in seria difficoltà. Bisognava ricostruire un’intera nazione, e l’attività di edilizia pubblica e popolare assunse così un ruolo fondamentale sul piano sociale e politico. Con l’arrivo dei finanziamenti del’ERP (European Recovery Program) anche detto Piano Marshall”, si iniziò con le prime opere di rifacimento. Il primo grande intervento a livello nazionale fu quello dell’UNRRA-CASAS (United Nations Recovery and Rehabilitation Administration – Comitato amministrativo soccorso ai Senzatetto), ossia un ente non governativo americano e poi istituzionalizzato come ente italiano.


ORIGINI COSTRUZIONE DELLE CASE POPOLARI A SOCCAVO-TRAIANO

Negli anni precedenti al 1954 i terreni compresi sul territorio di Soccavo-Traiano erano colonizzati da famiglie di contadini, i quali coltivavano i terreni di gran parte del territorio.

Il suddetto territorio era composto si da terreni coltivati, ma anche da numerose “vallate e burroni” non edificabili e quindi non inserite nel piano di esproprio.

Con l’avvio dei  finanziamenti ERP, nell’anno 1954, il Ministero dei lavori pubblici dette mandato allo I.A.C.P. di costruire alloggi al Rione Traiano. L’Ente fu così incaricato di eseguire gli espropri e dare il via alle costruzioni di tipo popolare e ultra popolare, assegnandosi regolarmente la proprietà dei terreni (documentata da atti notarili registrati negli anni 1959/60 presso il notaio Sica).

Nel 1962, la gestione cambia. Al completamento della costruzione delle case, per effetto di estinzione del diritto di superficie in base all’art. 954 del Cod. Civile, lo I.A.C.P. giustamente procedette ad alienare e trasferire al Ministero dei lavori pubblici i suoli espropriati e acquistati nel 1959/60 con altrettanti atti notarili (1962) registrati presso il notaio Sica.

In altri termini: nonostante il doveroso e legittimo trasferimento del patrimonio immobiliare a favore del Demanio dello Stato avvenuto nel 1962; l'IACP ha continuato a dichiararsi proprietario degli stessi.


Disastro sul patrimonio al Comune di Napoli. Persi 27 beni demaniali, per un valore di oltre 8,5 milioni di euro. Palazzo San Giacomo nel 2013 ne richiese il passaggio di proprietà€ dallo Stato, nell'ambito del federalismo demaniale. Sul trasferimento era arrivato anche il via libera dell'Agenzia del Demanio. Ma il Comune in 5 anni non ha mai fatto la delibera per l'acquisizione finale. Gli immobili rimarranno tutti proprietà dello Stato. La legge di stabilità€ 2019, infatti, ne ha previsto la dismissione - compresi anche i beni opzionati dagli enti locali con il federalismo demaniale - concedendo un'ultima proroga di 30 giorni per approvare le delibere di acquisizione. Ma il Comune di Napoli, nonostante l'ultimo sollecito non ha risposto e i termini sono scaduti. L’acquisizione degli immobili doveva fungere da base per una trattativa con l’I.A.C.P. per sbloccare dei contenziosi sul piano di sviluppo di Soccavo. Ma l’accordo tra Comune e I.A.C.P. non si è mai fatto e adesso Palazzo San Giacomo ha perso anche la proprietà degli immobili.

Nel paniere dei beni persi figurano anche interi isolati e terreni presenti sul territorio di Soccavo-Traiano, come il blocco di case popolari di via L. Andronico (di oltre 36mila mq), l’ex base logistica di Soccavo (di 37mila mq), un terreno a via Cinthia (di 11mila mq), e aree in via Adriano

Gli immobili sono tornati tutti allo Stato!


AREE di via Adriano.

Via ADRIANO - (ex burrone) - Foglio 125, particelle: 301 - 302 - 303.

Via ADRIANO - (ex burrone) - Foglio 125 particelle: 217 - 218 - 224 - 225 - 286

Via ADRIANO - area Polifunzionale e Cimitero - Foglio 125, particelle: 232 - 247 -  248 - 305.

Via ADRIANO - Area Mercatale - Foglio 126, particelle 516 - 517.

Come documentato palesemente, le aree e le case presenti in via Adriano non sono mai state trasferite: ne a favore del  patrimonio del Comune di Napoli, ne a favore del patrimonio dell'IACP; ma sono rimasti patrimonio del Demanio dello Stato, così come anche tutti i restanti immobili presenti sull'intero territorio di Soccavo-Traiano.

Una delle caratteristiche peculiari dei beni demaniali è la loro inalienabilità, ciò significa che non possono essere venduti attraverso un contratto di compravendita. Non è possibile acquistare un bene demaniale. I beni di proprietà del demanio possono essere solo ceduti a terzi in concessione o locazione. Se viene concessa ipoteca su un bene demaniale, la responsabilità ricade sul notaio che ha firmato l'atto.


Tutto ciò a riscontro con quanto affermato in una nota in data 24/11/2004 dall’Avvocatura Distrettuale dello Stato a firma dell’avv. Giuseppe Orazio Russo che asserisce:

questa avvocatura non ha mai affermato che tale compendio è in parte proprietà I.A.C.P., avendo, invece, sostenuto, nella comparsa depositata il 3/11/03, che esso rientra interamente nei beni Patrimoniali dello Stato per effetto degli atti notarili risalenti al 1962.


PRUSoccavo-Traiano


Con il susseguirsi di numerosi contenziosi tra Comune di Napoli e l’IACP, rispetto alle competenze delle aree presenti, si è concorso a ostacolare la realizzazione del PRU; progetto mirato a riqualificare l’insediamento del territorio per potenziare la dotazione di attrezzature e servizi con nuovi luoghi di centralità urbana? 


FLOP PROGETTO AMPLIAMENTO CIMITERO. 

Lo stesso dicasi per la mancata realizzazione dei lavori di ampliamento del cimitero, nonostante la convenzione sottoscritta tra l'Amministrazione Comunale e la società Neà Cropolis s.p.a. già dal 2010 e nonostante i lavori fossero a totale carico della società; il progetto è rimasto al palo per un banale contenzioso riguardo a un  marginale lembo di terreno a nord del cimitero confinante con i binari della linea EAV.


Il nostro intendo è di appurare se esistano eventuali diritti di alienazione da parte dell’I.A.C.P. e del Comune di Napoli, che nel corso degli anni, probabilmente ignari della situazione oggettiva degli immobili presenti sul territorio di Soccavo-Traiano, hanno ceduto incautamente immobili a terzi, causando innumerevoli intrighi e contenziosi ritenendo, forse, che la ceditura delle case e dei terreni fosse loro prerogativa.

Pur di giungere alla verità, siamo disponibili a contribuire esibendo una corposa documentazione in nostro possesso di:  Visure della conservatoria, richieste di concessioni, titoli di proprietà e atti di compravendita, che possono aiutare a smascherare eventuali illeciti o banali responsabilità amministrative. 

Affinchè il nostro territorio si possa liberare da tutti gli impedimenti burocratici e finalmente sanare il degrado del quartiere “ghetto” per conseguire finalmente al recupero di un territorio diventato un serio problema sociologico.

Claudio Sperati



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